Secondo i dati dell'ultimo report della società belga Email-Brokers, su 25 paesi europei considerati, solo 9 hanno almeno il 50% delle loro imprese su internet (L'Italia è tra questo gruppo con il 53%). Nemmeno e-commerce e social media sono riuscite a sfondare nelle aziende. Germania (64%), Belgio (63%) e Paesi Bassi (59%) sono i Paesi Europei con la più alta percentuale di aziende online. In termini di E-Commerce, le prime posizioni sono occupate da Regno Unito e Repubblica Ceca entrambe con l'11%. L'italia invece solo il 5%. Per quanto riguarda invece i social network, tra le aziende presenti online e attive sui vari Facebook e Twitter, spicca la Spagna (25%) e la Svezia (24%). L'italia è presente con il 17% delle aziende. Altro dato molto importante, quello dei siti aziendali che non vengono aggiornati da più di un anno. Qui spiccano Malta con l'83%, 82% per il Regno Unito, l'81% per la Germania e ben il 79% per l'Italia. Questo a dimostrazione che spesso, il sito web istituzionale, viene usato solo come vetrina e non come parte attiva dei processi commerciali dell'azienda. Tutto ciò spiega anche perché, sempre dall'analisi effettuata, ben l'83% delle aziende italiane fallite nel 2013, non erano presenti in Rete; come pure l'87% delle aziende tedesche, l'86% dei Paesi Bassi, l'84% della Spagna, l'82% del Belgio e l'81% della Francia e molti altri. E' il momento che istituzioni, aziende e tutti i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti, inseriscano in agenda i temi dell'economia digitale per cogliere le numerose opportunità offerte specie in un momento "particolare" dell'economia mondiale.
Fonte: Email Brokers
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I soggetti beneficiari sono le Start-Up innovative (ma anche le persone fisiche che vogliono avviare una start-up innovativa) iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese – di piccola dimensione, costituite da non più di 4 anni dalla data di presentazione della domanda di agevolazione.
I piani di impresa, possono avere un importo complessivo di spese e/o costi ammissibili non superiore a € 1.500.000,00 e non inferiore a euro 100.000,00. Cambia anche la tipologia di agevolazione: sarà un finanziamento a tasso zero, ossia senza interessi, che potrà arrivare fino al 70% dell'investimento totale. La percentuale massima di finanziamento potrà salire all'80% se la start-up è costituita esclusivamente da donne o da giovani sotto i 35 anni oppure se al suo interno c'è almeno un dottore di ricerca italiano che sta lavorando all'estero. Le spese ammissibili sono: a) impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche, ovvero tecnico-scientifiche, funzionali alla realizzazione del progetto; b) componenti hardware e software funzionali al progetto; c) brevetti e licenze; d) certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa; e) progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche funzionali al progetto di investimento, nonché relativi interventi correttivi e adeguativi. Sono altresì ammissibili i seguenti costi di esercizio, sostenuti dall'impresa beneficiaria nei 24 mesi successivi alla data di stipula del contratto di finanziamento: a) interessi sui finanziamenti esterni concessi all'impresa, ossia gli interessi derivanti da finanziamenti bancari ordinari concessi a tasso di mercato, fisso o variabile; b) quote di ammortamento di impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, ovvero tecnico-scientifici, ivi compresi siti internet e piattaforme digitali, qualora per i medesimi beni non sia stata richiesta l’agevolazione delle spese di acquisizione; c) canoni di leasing ovvero spese di affitto relativi agli impianti, macchinari e attrezzature di cui alla lettera b). Sono ammissibili: c.1) canoni di leasing relativi agli impianti, macchinari e attrezzature di cui alla lettera b), nuovi di fabbrica, ammissibili nelle misure massime previste dalla normativa fiscale vigente. Sono escluse le fattispecie che configurino, nella forma e/o nella sostanza, la locazione di aziende o di rami di azienda, nonché la locazione da soggetti diversi da imprese. Gli interessi relativi ai predetti canoni di leasing sono ammissibili nella misura massima di cui alla precedente lettera a); c.2) i costi di affitto dei beni strumentali di cui alla lettera b). Sono altresì ammissibili i costi relativi alla fruizione di servizi di hosting e di housing, se strettamente funzionali all’attività aziendale. Sono escluse le fattispecie che configurino, nella forma e/o nella sostanza, l’affitto di aziende o di rami di azienda, la locazione da soggetti diversi da imprese, nonché l’affitto di automezzi diversi da quelli precedentemente definiti; d) costi salariali relativi al personale dipendente assunto dall'impresa con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, nonché i costi relativi ai collaboratori a qualsiasi titolo aventi i requisiti indicati all’art. 25, comma 2, lettera h), numero 2), del Decreto-legge n. 179/2012; e) licenze e diritti relativi all’utilizzo di titoli della proprietà industriale; f) licenze relative all’utilizzo di software, purché direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa; g) servizi di incubazione e di accelerazione di impresa, purché forniti da incubatori e acceleratori d’impresa. Il Percorso Formativo 2014/2015 Formula FOCUS (6 mezze giornate) si sviluppa in: Sei mezze giornate di Approfondimento Specialistico STRATEGIE PER L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DOPO LA LEGGE DI STABILITÀ E LA DELEGA JOBS ACT A seguito delle novità epocali introdotte dalla Legge di Stabilità 2015 e dalla Legge Delega Lavoro Jobs Act, il Percorso Formativo 2015 , intende analizzare l’impatto di tali novità nelle scelte strategiche, e nella relativa attività di consulenza, relative all’organizzazione del lavoro. Nel primo modulo saranno affrontate le nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Stabilità 2015, con particolare attenzione ai provvedimenti che intendono ridurre il costo del lavoro. A seguire sarà analizzato il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, comparandolo con le altre tipologie contrattuali sia in termini di condizioni di utilizzo sia di valutazione di costi. Il secondo modulo è dedicato fondamentali istituti per l’organizzazione flessibile del lavoro, il cui approfondimento consenta di sviluppare specifiche competenze nella consulenza del lavoro: oltre al tema classico dell’orario di lavoro, affrontato tuttavia con un taglio dinamico e volto a evidenziarne le possibilità di adeguamento flessibile alle istanze organizzative, si affronteranno i temi dell’inquadramento previdenziale dell’impresa, della tutela del patrimonio aziendale e di forme particolari di organizzazione, sia mediante accordi di rete tra imprese, sia con forme particolari di lavoro, come il distacco. Chiude il Percorso Formativo 2015 l’analisi del vigente quadro degli ammortizzatori sociali, anch’esso modificato dalla Legge Delega Jobs Act. SEDI
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